
Canto armonico. Difonico. Overtone
Il canto armonico ha origini molto antiche e radicate in diverse culture.
La prima volta che ho ascoltato un canto armonico è stato in televisione, tanti anni fa, in una trasmissione della rai e ne rimasi affascinato.
Ovviamente provai subito e devo dire che riuscii ad emettere delle armoniche, anche se da allora non ho più riprovato a farlo, fino a poco tempo fa, quando ho sentito l’esigenza di applicarmi nuovamente.
Sentire come delle note dentro ad una nota e come se una persona parlasse due lingue insieme; ne consegue che una sola persona può emettere contemporaneamente diverse note armoniche.
Il canto armonico è presente in diverse culture del mondo specialmente nella tradizione Tuvana (Siberia) e Mongola, ma anche in Italia, in Sardegna, in Sud Africa e in Tibet.
Probabilmente la tradizione più antica è quella Tuva dove lo scopo originario era quello di mettersi in contatto con gli spiriti della natura che abitano le valli, i monti e le pianure di questa immensa regione.
Molto particolari anche gli strumenti musicali in quanto a loro volta cercano di assomigliare o assecondare il canto armonico vocale.
Quando ascoltiamo il canto di overtone sentiamo suoni simili a flauti che si librano nell’aria.
Io non so dire se sia facile o meno eseguire un canto armonico, perché come dicevo sopra sono riuscito da subito a produrlo, ma posso dire che è molto difficile progredire, anche se è da poco che ho ripreso, mi sembra che più sforzi faccio e peggio sia.
Penso che la tecnica ci voglia per migliorare, ma anche l’istinto e la naturalezza sono importanti.
In questo caso lo strumento voce, batte tutti gli altri strumenti, in quanto è l’unico che è modulabile, infatti il segreto della voce è la sua flessibilità.
Le tecniche di canto armonico.
Non voglio entrare troppo nello specifico, perché ci sono insegnanti qualificati per il canto armonico, ma molto importante è la forma che si dà alla bocca e dove si tiene la lingua, che in molti casi deve essere tenuta sotto il palato, come quando si pronuncia la elle “L”.
Ovviamente le tecniche sono molte:
IWo-cavities, Sygyt, Khdómei, Kargyraa e molte altre a seconda del paese di origine.
I suoni armonici, nella voce umana, si collocano all’interno delle vocali (u,o,ò,a,è,é,i,l) quindi per emetterli bisogna passare da una nota all’altra in maniera molto ma molto graduale.
Qua sotto un video con un mio esperimento di canto armonico difonico su base di una campana tibetana, registrato in una vasca sotterranea di acqua piovana, quindi un suono super attivato ed amplificato naturalmente. Probabilmente è davvero eccessivo, ma non è stato toccato nulla a livello suono. Un esperimento appunto!
Attenzione il video ascolto è sconsigliato chi soffre di patologie psico-neurologiche, in particolare epilessia. Questa musica è molto potente, quindi se avvertite disagio o malesseri, sospendete immediatamente.
Stili diversi di Canto armonico
Non tutti sapranno che nella tradizione Tuvana, ci sono almeno altri otto stili diversi, ognuno con le sue caratteristiche peculiari, e altri otto nella tradizione mongola.
Molto particolare il canto armonico dei monaci tibetani Gyuto. Per loro tutto l’universo è vibrazione e attraverso la loro tecnica riescono ad emettere un tono grave di frequenza 55/70 Hertz.
Attenzione, alcune tecniche mettono a dura prova le corde vocali e la laringe, fino a possibili rotture di capillari. Non buttatevi in prove azzardate se non sapete quello che state facendo, può essere pericoloso per la vostra salute.
Ora dopo aver ascoltato il mio misero esperimento, vi metto un link di YouTube di veri professionisti i The Tuva Ensemble (live performance) State attenti alle armoniche perché alle volte sembrano prodotte dagli strumenti ed invece sono proprio del cantante!
La voce, il suono, come punto di contatto spirituale.
Quando vi sono armoniche è possibile che diversi stati di coscienza diventino disponibili, contemporaneamente, creando un punto di contatto con le potenti forze dell’universo.
Meditazione, canto, comprensione delle forze naturali, guarigione. Il mondo interiore di chi canta emerge e se l’intenzione è buona e diretta, chi ascolta entra in risonanza, proprio come accade con le Campane tibetane. Leggete, un articolo a loro dedicato.
Sia nel Tibet buddista che nella Sardegna cattolica, il canto armonico ha a che fare con il divino e con la ricerca di un’unità trascendente che sta alla base delle nostre diverse esperienze quotidiane. A quanto pare le armoniche vocali svolgono un ruolo di contatto con gli spiriti o con Dio.
In Sardegna molte volte i cantanti sono 4 ed unendo le loro voci si crea un’armonica che sembra appartenere ad un quinto elemento che fisicamente non è presente; inutile sottolineare la magia che si crea.
Ovviamente ci sarebbe ancora molto da parlare, ma già ora potrete cimentarvi in qualche prova; se poi volete approfondire, potrete leggere qualche libro specifico sull’argomento, tipo questo:
O questi:
Raccolta di libri sul canto armonico.
Buona vibrazione a tutti!

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