Foresta del Monte Penna
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Ecologia del bosco

Il bosco

Dalla notte dei tempi l’uomo è sempre stato profondamente legato al bosco e da esso ne ha tratto vita.

Dal bosco ricavava legna per costruire, da ardere e una serie di prodotti, tra cui frutti commestibili, pece, corteccia, foglie da usare come lettiera per gli animali, rami da intrecciare per costruire cesti e contenitori vari, inoltre il bosco lo difendeva dai venti impetuosi o dal sole cocente.

Conoscendo le varie funzioni del bosco, l’uomo ha iniziato a “coltivare” il bosco, per adattarlo alle sue necessità a seconda se il fabbisogno primario era legna da costruzione o da ardere, per esempio. Così che ha iniziato a formare boschi di castagno, per ricavarne essenzialmente farina, di conifere per avere tavole diritte e facilmente lavorabili o di Faggio ottima legna da ardere.

Gli alberi che crescono a quote più alte, servono egregiamente come barriera protettiva alle valanghe e nelle radure gli animali erano protetti dalle intemperie.

Certamente dobbiamo dire che ci sono stati periodi e luoghi, dove tutto questo non è avvenuto nel rispetto del bosco. Ad esempio durante le guerre, gli alberi sono stati abbattuti in massa per costruire fortificazioni, navi e quant’altro.

Si sa, durante le guerre l’uomo da il peggio di sé, comunque a parte questo, il bosco è sempre stato un bene economico di grande importanza e quindi tenuto in gran considerazione.

una casetta di legno nella foresta

Il bosco raccontato da mio padre.

Chi aveva la fortuna di possedere un bosco, cercava di trarre il massimo del beneficio e per il più lungo tempo possibile.

Mio padre e nato in mezzo i monti di Varzi (Pv) e i suoi racconti sono stati illuminanti.

Mi diceva che il primo paio di scarpe come si deve le ha avute quando ha fatto la Prima Comunione, mentre era normale camminare scalzi.

Io gli chiesi se non si era mai punto i piedi con i ricci del castagno, ma lui ridendo mi disse: “Ma tu pensi che a quei tempi c’erano ricci per terra? Quando eravamo piccoli, era compito nostro andare per il bosco a raccogliere i ricci vuoti che venivano usati ben secchi, per accendere la stufa”

Non c’erano nemmeno le foglie del castagno perché venivano raccolte per fare la lettiera alle mucche.

Le castagne con il bruco venivano date ai maiali. Insomma del castagno non si buttava via nulla!

Il bosco e la fauna.

Ho già accennato al fatto che nel bosco gli animali trovano riparo e cibo. In effetti si può dire che è la loro casa naturale.

Le radico degli alberi trattengono la terra evitando smottamenti, ma anche l’acqua che non scorre via rapidamente come nelle zone non alberate. Facilmente troviamo dei corsi d’acqua dove gli animali si possono abbeverare.

Un bel libro che consiglio è questo. La vita nel bosco. Alla scoperta della fauna dei boschi liguri. https://amzn.to/2RcMJGn

Nel bosco si trova una catena alimentare perfetta, dall’ erbivoro al carnivoro e qui ricordiamo che il fitto bosco è antincendio per eccellenza, a patto che sia pulito, dagli animali o dall’uomo, che come abbiamo visto, per secoli ha trattato il bosco con rispetto.

Il bosco sacro.

Nei secoli e in quasi tutte le popolazioni nel mondo, vi sono stati boschi sacri.

Per i Celti, il bosco era il luogo sacro per eccellenza, lì le forze della natura e gli Dei manifestavano la loro potenza. Gli alti alberi, sembravano protendere le loro chiome verso il cielo quasi ad unire l’elemento terra-aria; in questo tempio sacro senza muri i druidi erano soliti svolgere cerimonie e rituali, molto probabilmente ancora più antichi.

Tutti gli anni, al Lago delle Lame a Rezzoaglio (Ge) vi è un Celtic festival, dove alla prima sera si accende un fuoco sacro.

Se volete fare una gita in questo luogo davvero suggestivo, potete seguire questo articolo: Una gita nella natura al Lago delle Lame e cascata della Ravezza

In questa zona c’è il la foresta delle Lame.( Vedi foto in copertina) I Romani davano ai boschi sacri il nome latino di Lucus o Nemus distinguendoli dai boschi privi di valore sacrale che venivano chiamati Silva.

Ebbene quella foresta in effetti probabilmente, non fu mai conquistata dai romani perché sacra per entrambi gli schieramenti.

Se Genova è sempre stata alleata con Roma, non si può certo dire la stessa cosa per gli abitanti di queste montagne che li hanno sempre ostinatamente combattuti.

Versare sangue in un luogo sacro non era una cosa buona nemmeno per il più potente esercito di tutti i tempi.

Qualche anno fa è stato rinvenuto un Cippo confinario, ora costudito nel museo di Chiavari, dove vi si legge la scritta: Caesaris / N(OSTRI) La traduzione appare semplice: di Cesare nostro, ossia proprietà del nostro imperatore.

È databile alla prima metà del II secolo d. C. Da lì in avanti era proprietà di Roma, dall’altra parte erano proprietà private di abitanti della zona.

I danni al bosco.

Abbiamo accennato ai disboscamenti selvaggi e al fuoco, ma anche se sono stato 20 anni volontario antincendi boschivo VAB, posso dire che il bosco ha un nemico ben peggiore del fuoco, è l’ignoranza, mista a presunzione.

L’uomo piano piano ha iniziato a pensare di esser un essere superiore e che non doveva più dipendere da nessuno, in primis da bosco.

Errori madornali si stanno susseguendo a ritmo vertiginoso, molte volte ad opera proprio di quelli che si definiscono verdi ecologisti.

Il bosco è diventato una specie di museo del passato, invece che  un essere vivente e bisognoso di rispetto e cure.

Pensate al vostro bambino, lo lascereste al suo destino senza fare nulla? Ovviamente no!

Eppure le figure professionali non mancherebbero; a parte i boscaioli, abbiamo agronomi forestali, agrotecnici, periti agrari, eppure gli unici esperti sono diventati quelli che stanno dietro ad una tastiera del pc e nel bosco ci vanno due volte all’anno se va bene.

Qui non mi dilungo per ovvi motivi, ma vi consiglio qualche lettura di Mauro corona sull’argomento: Libri di Mauro Corona.

Incendio boschivo

 

Regolamentare il bosco.

Voi pensate che far crescere i boschi senza controllo, sia una cosa ecologica? Vi sbagliate di grosso e ora vi spiego il perché.

A parte il fatto che è meglio avere un piccolo bosco ben curato che una foresta lasciata a sé stessa, perché come abbiamo visto può essere preda di incendi catastrofici, vediamo che il bosco in Italia sta crescendo anche del 15% in alcune zone, ma la diminuzione dei campi, delle radure e dei pascoli comporta un rischio reale per la biodiversità, con una possibile rottura di delicati equilibri che hanno necessitato di migliaia di anni per crearsi.

Negli ultimi anni in Italia c’è stato un incremento di 11 milioni di ettari di bosco, ma questo per la maggior parte è un bosco con essenze estranee, come ad esempio l’Ailanthus, il Pino nero o l’Eucalipto e con il sottobosco zeppo di sterpaglie di ogni genere; un vero e proprio pericolo per gli incendi.

I nuovi boschi sono impenetrabili e pieni di legna secca, rami e foglie che non vengono più raccolti; gli alberi troppo vicini tra di loro. Un pericolo non solo per gli incendi, ma anche per il moltiplicarsi di parassiti, inoltre invece che essere utili per regolare il flusso delle acque piovane, diventano un grave pericolo.

Dopo abbondanti piogge, se non alluvioni, avete mai notato quanto legname si trova nei giorni successivi nelle spiagge?

A parte che i tronchi secchi sono un pericolo per le imbarcazioni e bagnati, quando si trovano in mare diventano dei veri e propri arieti che sfondano tutto quello che trovano davanti.

A monte di questo, succede ormai molto spesso che le enormi quantità di ramaglie provenienti dai boschi incurati, vadano ad ostruire i torrenti medesimi, con conseguente tracimazione.

I danni sono incalcolabili eppure si fa poco o nulla, eppure sarebbe facile rimediare.

Auto distrutta dalla caduta di un albero

Ecatombe di alberi in Trentino.

Tra il 27 e il 29 ottobre del 2018 in Tentino, diversi milioni di alberi (c’è chi ha scritto 42 milioni) che vivevano su un’area di 43 mila ettari di territorio sono stati rasi al suolo da raffiche di vento che hanno soffiato a più di 200 Km/ora. Un’intera foresta abbattuta in quella che è stata la più grande tragedia naturale della nostra montagna che mai si ricordi.

Poteva essere evitata una cosa del genere? SI! O almeno in grande parte. Le foreste erano troppo fitte e hanno opposto troppa resistenza alla forza del vento.

Come abbiamo visto la foresta è delicata e va curata dall’uomo come fosse un bambino, non può essere lasciata abbandonata a sé stessa.

Un problema politico.

Appare lampante a questo punto che il problema non sono certo le competenze, ma è solo una questione politica e di ignoranza come abbiamo visto.

Il business delle multinazionali petrolifere fa sentire il suo peso e la sua influenza nefasta.

Basterebbe varare una legge che imponga la ripiantumazione di due piante dopo l’abbattimento di una adulta, che in pochi anni avremmo il doppio della superficie forestale.

Anche il talebano ambientalismo verde influenza negativamente le scelte politiche.

Guardate qua cosa è successo nel 2016 a Genova. In pochi minuti, solo che nel Parco di Nervi sono caduti oltre 100 alberi secolari. Cinque di questi sono andati a finire sulla linea ferroviaria Genova Roma.

È solo per un caso fortuito che non passava in qual momento un treno pieno di persone, se no a questo punto saremmo a piangere decine se non centinaia di morti.

È andata bene, si, ma ci sono stati migliaia di euro di danni e l’interruzione del pubblico servizio, con conseguente intasamento delle strade. Soldi che potevano essere spesi per abbattere quei pericolosi alberi e sostituirli con altri anche più belli.

La gente pensa che gli alberi vivano in eterno, ma a parte eccezioni, come gli olivi pluri centenari, le pinacee, e la maggior parte delle altre essenze, quando arrivano a 100 anni, sono piante vecchie che in natura cadono spontaneamente.

Linea ferroviaria distrutta dalla caduta di molti alberi

Stufe e caminetti

Le stufe a pellets come naturalmente i pannelli solari e pale eoliche, dovrebbero essere incentivate al massimo con facilitazioni e sgravi fiscali.

Bruciare legna è una cosa ecologica in quanto la pianta in vita con la sua Fotosintesi Clorofilliana ha prodotto più ossigeno di quello che viene consumato per bruciarla. Non è così per il gas e ancor peggio per qualsiasi altra cosa che sia estratta dal sottosuolo.

Il fumo visibile che si sprigiona bruciano legna, è meno tossico e cancerogeno degli altri combustibili fossili che sono ricchi di nano particelle; talmente piccole da passare attraverso gli alveoli polmonari e quindi entrare nel torrente sanguigno in un paio di minuti.

Produrre legna e pellets, vuol dire ecologia, posti di lavoro e salvaguardia dei boschi con la loro pulizia e manutenzione.

Lo sapete che ci sono delle stufe a pellet costruite in italia che si possono allacciare ai termosifoni di casa vostra?

Guardata queste cliccando sulla foto:

Stufa pellet idro

Attenzione al tipo di pellets usato. Non sempre economico vuol dire di buona qualità. Controllate sempre il legno di provenienza, l’umidità e il potere calorifico per Kg.  che non abbiano leganti o additivi chimici e le certificazioni. Un esempio qui:

Pellet TIMBORY by PFEIFER 100% Abete – Qualità ENPLUS A1 – Alto potere calorifico

Cosa possiamo fare.

Come abbiamo visto il problema più grosso è a livello politico, ma l’ignoranza si può combattere.

Fate girare questo articolo sui social perché più siamo e meglio è.

Le multinazionali ci hanno raccontato che è più ecologico il petrolio che il legno, perché tagliare gli alberi a da assassini e le televisioni di tutto il mondo ripetono lo slogan, ma la verità è un’altra.

Le nostre case non dovrebbero essere piene di plastica, ma di legno.

Queste allucinanti industrie sono riuscite a rivestire il legno in mezzo a due strati di plastica; è follia. Tra l’altro le materie plastiche rilasciano sostanze chimiche ammorbando l’aria di casa che alle volte risulta più inquinata di quella fuori!

Chi ha la fortuna di possedere del terreno, lo curi, come curerebbe un figlio perché Madre Terra ha bisogno di essere rispettata.

Una buona attrezzatura è necessaria, per fare lavori in giardino e nel bosco. OREGON.

Motoseghe ECHO

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Buona Luce