
Meno social più vita reale
Con i social e la vita virtuale stiamo davvero esagerando, è ora di fare un passo in dietro.
Non sono contrario ai mezzi moderni e non voglio ritornare ai piccioni viaggiatori, ma le esagerazioni non solo non servono a nulla, ma anzi sono davvero pericolose!
Per le strade, nelle sale d’aspetto, nei ristoranti, ormai nessuno si guarda più in faccia, tutti assorti con il cellulare come degli ebeti; ore ed ore a mettere o prendere like, me che vita è!?
La pazzia social è talmente dilagante che hanno dovuto inasprire le sanzioni per quelli che guidano l’automobile giocherellando con lo smartphone, come se la vita virtuale fosse più importante della reale, tanto da metterla in pericolo.
Tra Facebook, Twitter, Instagram, YouTube ecc. Gli italiani, mediamente passano 6 ore al giorno davanti ad uno schermo più o meno grosso. Io la trovo una follia.
Dobbiamo sicuramente cambiare rotta.
Certamente che i social danno delle comodità. Ad esempio se faccio un reportage fotografico ad una festa, possono essere decine le persone che mi chiedono poi gli scatti e sarebbe un lavoro immane scrivere mail uno ad uno per mandarglieli.
Usando ad esempio Facebook è rapido creare un album condivisibile dove ognuno scarica la foto che gli interessa.
Internet Addiction Disorder. Sembra sia la patologia psichiatrica dei giorni d’oggi; ragazzi e ragazze che cadono in depressione se non ricevono un numero considerevole di like, ma mi vien da dire, che cavolo ve ne fate di tutti sti like!?
Beh a parte la battuta, la situazione alle volte è grave, la vita virtuale diventa più importante di qualsiasi altra cosa.
Mi sento vecchio a dire così, ma ai miei tempi si ci incontrava per le strade, in piazzetta, al mare d’estate e c’era un contatto diretto, ora non sai mai chi esattamente hai dall’altra parte del cellulare e purtroppo molte volte ci sono veri e propri mostri che adescano giovane vittime.
È fin troppo facile farsi passare per chi non si è e non parlo solo di pedofili o affini, ma anche di ragazzi e ragazze, talmente immersi nel loro mondo immaginario da crederlo reale.
In America questa problematica ha raggiunto livelli critici con diverse stragi nelle scuole, non fatte da adulti terroristi, ma da studenti medesimi che si credono giustizieri della notte.
Io capisco che alle volte si voglia parlare al mondo perché magari non si è ascoltati in famiglia, ma in questi casi si dovrebbe pensare a qualcosa di più intelligente.
Su Facebook ed affini, potete scrivere il post più bello, profondo, significativo della vostra vita, che dopo pochi minuti è sotterrato da una montagna di cose inutili e banali.
Srivere fa bene se fatto nella maniera giusta.
Scrivere può essere un’ottima valvola di sfogo, ma perché allora non scrivere un diario cartaceo, o magari aprire un personal blog dove gli scritti rimangono e non vengono tra l’altro infangati dal bulletto o leone da tastiera di turno!?
Ora vorrei farti ragionare anche su un altro aspetto, ma fermati un attimo e cerca di ragionare lucidamente, guardando la situazione da fuori in maniera distaccata.
Hai mai lavorato gratis per una persona che nemmeno conosci, 6 ore al giorno per anni? Beh NO dirai tu, non sono mica uno stupido!
Ebbene lo stai facendo; tu lavori gratis per della gente che guadagna milioni con il tempo che tu stai impiegando!
Queste enormi società, sanno tutto di te e dei tuoi gusti; ti riempiono di pubblicità mirata e rivendono i tuoi dati ad altre società che a loro volta faranno affari d’oro, tu sei solo un consumatore e nient’altro.
Con i social è un’eterna vetrina e quello che vogliono e che tu smetta di pensare con la tua testa e diventi un perfetto consumatore alla moda.
Per avere tanti like ed essere accettato, devi avere vestiti e accessori griffati e taglio dei capelli in una determinata maniera, se no sei out, sei una nullità, non vali niente.
La cosa importante è spendere per delle cose che il più delle volte non servono assolutamente a nulla se non per apparire.
Io tempo fa ho coniato un detto: “Fecciabuk, l’arte di scrivere tanto, per non risolvere nulla”. Ne sono ancora fermamente convinto.
Ora naturalmente condividerò questo post proprio sui social e mi rendo conto che è un sistema schizofrenico, ma purtroppo siamo arrivati a questi punti, piano piano, come la goccia che scava la roccia e l’unica maniera per uscirne è nello stesso modo in cui ci siamo entrati; piano piano iniziate fin da ora ad usare meno i social e ritornate alla vita reale.
Meno social più alternative reali.
Arte, cultura, concerti, gite, un aperitivo con gli amici, il cinema, teatro, quante cose ci sono la fuori che vi potete gustare con gente vera!
Essenze di Natura non ha nessuna pretesa, ma piano piano metterò nuove gite da fare da soli o in compagnia, per passere una o più giorni tra la natura e la cultura, quindi mettete questo sito tra i vostri preferiti per rimanere sempre aggiornati.
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E ora fuori all’aria aperta a respirare.

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